giovedì 10 gennaio 2013

Planetary di Warren Ellis

Non so perché ma ultimamente sto notando che molti dei fumettisti che ammiro di più sono britannici. Questi incalliti frequentatori di pub, trangugiatori di tè delle cinque sembrano saper portare, sulla carta, storie di gran lunga migliori dei loro colleghi oltreoceano.
Non so perché ci sia ma quando leggo Alan Moore, Mark Millar, Garth Ennis o Warren Ellis, la differenza si vede. Un giorno, giurin giuretto, farò una ricerca in tal senso, ma oggi in realtà vorrei parlare di un'opera di uno di questi autori, Warren Ellis, che ho trovato molto, ma molto, bella: Planetary.



Immaginate un'agenzia che si occupa di svolgere ricerche archeologiche sull'impossibile, con lo scopo di ricostruire la storia segreta del mondo.
La Planetary si occupa proprio di questo, di documentare situazioni al limite dell'impossibile e di riportarle  sull'annuale almanacco che l'agenzia fa uscire. Le ricerche sul campo vengono svolte da tre persone: Jakita Wagner, The Drummer e la nuova recluta Elijah Snow, ma sono organizzate da un misterioso quarto uomo che amministra l'agenzia.
Le missioni sono caratterizzate da uno scopo o ambientazione sempre diversa, spaziando per l'intero mondo e, di fatto, indagando su tutto quello che non entra nella definizione di normale. Nonostante ogni puntata possa essere considerata a sé stante, un filo comune collega le une alle altre.
Questo denominatore è la contrapposizione di due forze che spingono il mondo in due direzioni diverse: i Figli del Secolo e i Quattro. I primi sono tutti uomini nati nella mezzanotte del primo giorno del 1900 e accomunati da grandi gesta ed enormi capacità, uniti poi in una associazione segreta, una delle tante in realtà, e nell'altissimo scopo di salvare il mondo. In contrapposizione, ma più nello spirito che nel tempo, ci sono invece i Quattro, biechi opportunisti ed autori di atroci esperimenti che vorrebbero mandare nel baratro l'intero pianeta.
mmm.. chi ci ricorda?

Un lettore attento potrà accorgersi, senza troppo difficoltà, che molti dei protagonisti del fumetto sono omaggi ad altre opere. Tra i Figli del Secolo, ad esempio, possiamo trovare Doc Savage, Fu Manchu, Tarzan, The Shadow e tantissimi altri personaggi dell'era pulp. Planetary è infatti un opera a metà strada fra il mistero e la fantascienza, ma a dirla tutta appare come un vero e proprio omaggio al mondo delle opere fantascientifiche, fumettistiche e letterarie di tutte le epoche.
Gli spunti sono davvero tanti, decine e decine per dire dei numeri, e spaziano dalle opere del mondo del fumetto, recenti e non, come i Fantastici Quattro, Hulk, Hellraiser, JLA e Sandman, ai citati membri del mondo pulp a personaggi della cultura popolare come Sherlock Holmes e  Dracula. Senza contare anche le opere di fantascienza come la colossale nave di Rama (Arthur C. Clark) e i mostri della saga di Godzilla.
Un mondo pieno di stranezze e di avversità in cui l'agenzia cerca, in primo luogo, di ricostruire tutti i retroscena e secondariamente di ristabilire gli equilibri di potere, alterati dalle tante associazioni segrete, come Quattro o la Hark.
Planetary è quindi, in ultima analisi, un'opera ricca di citazioni che appaiono, per fortuna, perfettamente in armonia con la trama. Una serie che invito a ricercare e leggere perchè non vi deluderà.
Un unica pecca potrebbe stare nei disegni di John Cassaday che personalmente non riesco a farmi piacere.





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