venerdì 28 dicembre 2012

Fumetto - The Boys

Un po' di tempo fa quando ho smesso di leggere fumetti, per così dire, seriali, mi sono avvicinato al mondo di quei fumetti un po' fuori dalle righe. Quelle storie che i fumettisti non possono far uscire nell'universo Marvel o nella distinta concorrenza, ma che hanno comunque in mente e vogliono scrivere e disegnare. 
Fumetti nuovi, freschi, che ti tengono incollati sulle pagine. In cui i supereroi non sono dei semplici fighetti, perfettini o con dei super problemi che vedono solo loro, ma persone normali, con tutti i difetti che questo comporta, che possono anche abusare del potere che hanno. In cui la trama non è creata in cicli di vari autori, ma è autoconclusiva ed è scritta in un crescendo di intensità.
Uno dei migliori che ho avuto il piacere di leggere è sicuramente: The Boys.



The Boys è una serie scritta dal britannico Garth Ennis e disegnata ad alternanza da Darick Robertson, Peter Snejbjerg, John McCrea, Carlos Ezquerre e Rusd Braun.
L'idea che sta alla base del fumetto è stupenda!
I supereroi sono troppi, arroganti e ormai non combattono più per il bene comune. Lo sa bene Wee Hughie, detto anche piccolo Hughie, che ha visto la sua ragazza morire schiacciata da un supercriminale, buttatole contro dal supereroe che lo inseguiva. Il ragazzo verrà successivamente avvicinato da un uomo, Billy Butcher, con una proposta: vuoi venire a prendere a calci qualche supereroe?


Letteralmente a calci



E qui incomincerà non un'avventura, ma una missione. Una missione che mostrerà tutti i retroscena del mondo dei supereroi: gli abusi di potere, le perversioni sessuali, il business e una noia indefinita che accompagna le loro vite.
Gli unici che possono fermarli, o che hanno l'intenzione di farlo, sono "I Ragazzi". Un gruppo di potenziati, ovvero anche loro con superpoteri, legati alla CIA che intervengono qual'ora i supereroi vadano oltre. Billy Butcher, Latte Materno, Il Francese, la Femmina della specie e infine Piccolo Hughie, ognuno di loro ha un motivo per odiare i supereroi e chi li crea ed amministra, la Vought American.




Leggendo la serie, il lettore, può notare quanti Super siano in realtà parodie distorte dei supereroi più famosi, come Superman, Batman, gli X-Men e via dicendo. Può farsi quattro risate nel vedere la parodia di Superman, il Patriota, piangere in posizione fetale, o nello scoprire che i grandi cross-over dei supereroi sono in realtà una copertura per delle grandi orgie di Gruppo.
"Signori si tromba"



Può inorridire, invece, nell'osservare i sette, la parodia della JLA, commettere qualunque tipo di efferatezza con la chiara convinzione di avere il mondo nelle loro mani. Chi, infatti, potrebbe mai fermare una legione di super esseri?

Ennis non ha timore di mostrare chiaramente il perverso mondo che sta dietro a chi ha il potere e a mostrare gli intrallazzamenti fra la politica e le grandi multinazionali. Il mondo di The Boys è, quindi, un affresco grottesco di una realtà che alla fin fine non è molto diversa dalla nostra. Un mondo violento e perverso, in cui però c'è spazio anche per i buoni sentimenti, come l'amicizia fra Butcher e Hughie, e l'amore di quest'ultimo per Starlight, una dei Sette. 

Il tutto mostrato, specialmente nei primi numeri, con scene che riescono sempre far sorridere. Un disegno che riesce a mostrare tutta l'ironia dell'opera, anche nelle scene più violente e drammatiche. 

Per finire si tratta di un fumetto, particolare. Un opera parodistica, anche nelle copertine, che i lettori più smaliziati non potranno che amare.  Sicuramente si tratta di una storia meno edulcorata rispetto a molte altre, ma imperdibile.



                                                  Una scena, Un fumetto


Se c'è una scena che incarna, almeno per il sottoscritto, il fumetto nella sua essenza è sicuramente questa:



Grande, troppo grande, Garth Ennis.

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