venerdì 4 gennaio 2013

I VIAGGI DI LOGAN - ...e alla fine si incazza!

Questo post contiene SPOILER!

Nei precedenti episodi abbiamo visto come il nostro "eroe", in una piacevole storia adatta a grandi e piccini, abbia vissuto per l'ennesima volta un'avventura piena di violenza, di vecchi incontri e di ambientazioni al limite del credibile.
Wolverine va all'inferno ma invece di subire, come ogni anima che si rispetti, organizza sommosse, prende a calci in culo il diavolo e ne esce da vincitore. Tornato nel suo corpo, però, si ritrova posseduto e per l'ennesima volta picchia i suoi compagni X-Men; del resto, chi non lo farebbe? Finalmente tutto torna alla normalità, Logan si scusa e i suoi amici, contusi e tagliuzzati, gli dicono: "Dai, non preoccuparti.. succede!"

Succede sta cippa!!



Comunque sia, la conclusione di questa storia è ancora lontana. Perché c'è ancora qualcosa in sospeso: chi è stato a mandare all'inferno Wolverine?
La risposta era stata più o meno data in alcune storie parallele a quella principale. Il nemico dietro il sipario non è un qualche vecchio avversario dimenticato, ma un organizzazione chiamata "Rossa Mano Destra". Questa associazione può essere considerata una Class Action, creata dai famigliari delle vittime di Wolverine, in special modo da un vecchio sadico che sembra aver architettato tutto. 
Logan ricorda solo che in mezzo a quella gente c'era anche Mystica, quindi è proprio lei che va a trovare.
Ovviamente non è che può parlarle normalmente, si scatena quindi il classico inseguimento utile solo a far perdere al nostro eroe quei quattro o cinque litri di sangue. Alla fine, comunque, la mutaforma viene fermata e spiffera tutti i retroscena. Dopodiché Wolvie la ammazza.

Ma non vi preoccupate però, si tratta dell'universo Marvel, non è morta davvero.


 Comunque sia Wolvie incazzato nero si precipita alla villa in cui la "Rossa Mano Destra" opera. Ha facilmente la meglio sui samurai neri, ma si ritrova a dover affrontare, uno dopo l'altro, i Bastardi.

In tutto il loro splendore!
Protagonisti di alcune storielle secondarie, di loro si sa che sono dei Killer professionisti e che con tutta probabilità hanno il passato rovinato da Logan.
Ovviamente, basta guardarli, sono scrausissimi. Cioè, andiamo, quello grosso tira delle pietrate con i piedi!

Ed ha delle scarpe imbarazzanti!

Wolverine non ci mette molto ad ucciderli, uno per uno, e a fiondarsi nella sala dove i membri della "Rossa Mano Destra", però, si sono appena suicidati. La loro vendetta è però lungi dall'essere finita.
In un messaggio registrato il capo della Class Action rivela a Logan che i "Bastardi", altri non erano che suoi figli. La vendetta è quindi compiuta, i membri della "Rossa Mano Destra" possono andare all'inferno e lasciare il nostro eroe sconvolto.

In effetti con questa discendenza chi non lo sarebbe.
Tanto è sconvolto che per l'ennesima volta torna ad isolarsi sulle montagne, a praticare uno sport da lui stesso inventato.

La caduta in stile libero
Una sorta di punizione per quello che ha fatto e un modo per non pensarci. Nel finale una promessa, anche se un po' da marinaio. Basta Wolverine.
Come non crederci...
Finalone, quindi. Di una saga non eccelsa ma nemmeno brutta, anzi. Come ho detto nella prima parte, si tratta di un tuffo nel passato di Logan, fra citazioni, comparsate e vecchi nemici. Ma è anche la storia di una terribile vendetta, meditata e studiata da lungo tempo, che riuscirà a colpire Wolverine più di mille mazzate.
C'è anche da dire che vi erano tutte quelle storie secondarie che colmavano alcuni vuoti, come quelle di X-23 e Danken , o ancora di Ruiko e Amiko, entrambe attaccate dal Wolverine indemoniato, quelle su Maverick e anche quella sui Bastardi. 
Lette tutte, quindi, si creava una bella storia, intelligente e ben studiata. Non priva di qualche errore di percorso, come l'utilizzo di Fenice ad esempio, ma comunque in grado di portare un po' di novità in una testata dominata dal suono, Snikt, degli artigli. 
Per quanto riguarda il disegno di questa parte del fumetto ritorna Guedes e, per fortuna, i disegni tornano ad un livello più alto.

Vorrei concludere dicendo che sono partito a narrare le gesta di una storia un po' vecchiotta, perché mi sto mettendo piano piano pari con quello che succede nella testata. Non mi è comunque dispiaciuto riprendere in mano, titubante, un fumetto che mi pareva pura spazzatura e trovarlo invece interessante. 
Alla prossima.




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