Il successo sta sia nel fatto che l'idea di base è la più realistica, molto più del siero di Capitan America o del Martello di Thor, sia nella bravura di un attore che è riuscito ad incarnare, a modo suo, un Tony Stark divertente, distratto ma comunque geniale.
Senza contare poi che vedere un'armatura lanciare missili, lampi di energia e volare fa sempre il suo effetto.
Bisogna anche dire che il primo film era molto, ma molto, più bello del secondo. Forse perché la trama del secondo era un po' quella del primo, senza però tutta l'evoluzione delle armature, e forse perché la presenza di alcuni attori, di tutto rispetto capiamoci, mal si assortiva ad un film su Iron-Man.
Ecco un esempio che non ha bisogno di presentazioni. Un nemico che non è mai stato una vera e propria minaccia Metà scienziato, metà tamarro, metà domatore del circo. |
Perché carne sul fuoco è tanta. Forse anche un po' troppa.
1) C'è un nuovo regista; non più infatti Jon Favreau ma Shane Black, sceneggiatore della serie Arma Letale e regista di Kiss Kiss Bang Bang, commedia con protagonista il nostro Downey Jr.
2) Dal Trailer sembra che Tony abbia un disturbo post traumatico, a seguito dei fatti di Avengers. Quell'esperienza al limite, come dice, non gli permette di dormire.
3) C'è la nuova armatura...
...che sinceramente non è il massimo |
Addirittura è stato ipotizzato che l'armatura potesse muoversi da sola, viste queste scene:
Entrambe però possono avere una miriade di interpretazioni. |
4) L'armatura di Iron Patriot.
Chi ci sarà all'interno?? |
4) Infine, il nuovo nemico, il temibile Mandarino. Probabile discendente di Gengis Khan, figlio di cinesi, padre di cinesi e quindi qualcuno potrebbe pensare: usiamo un attore cinese per interpretare questa parte!
No, e perchè? Usiamo Ben Kingsley. |
Quello che si può capire da tutto ciò e che al film è stato dato un taglio sicuramente più tragico. Ho come l'impressione che questo terzo capitolo voglia, in qualche modo, emulare un altro terzo capitolo di un altro supereroe, ovvero Batman. Ovviamente so che questo paragone non è nemmeno da nominare, ma in effetti le analogie sono quantomeno visibili.
C'è poi da aggiungere, per finire, che i trailer sono una pubblicità, a volte, ingannevoli. Servono per attirare gente al cinema e quindi hanno un ritmo accattivante, fatto di musiche eroiche e di scene che di fatto non seguono l'ordine cronologico. Come sarà quindi questo film?
Lo sapremo solo quando il 3 maggio ci ritroveremo nelle nostre poltrolcine comode, con una bella bibitona sul bracciolo e saremo attorniati da branchi di Bimbiminkia urlanti.
Alla prossima.
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