domenica 24 febbraio 2013

Die Hard - Un buon giorno per vederlo? Ma sì, perché no?

Quando vai a  vedere un film come Die Hard, non vai a vedere un film neorealistico o un premio Oscar per la sceneggiatura, vai a vedere una boiata, piena di effetti speciali, di inseguimenti improbabili, di sparatorie al limite del credibile.
Quindi entrando in sala, al cinema, non puoi che sederti e aspettare. Pazienti quei quindici minuti, la calma prima della tempesta, in cui ci sono quei dialoghi alla fine superflui, con la figlia che rimane a casa, il tassista che guarda caso sa l'inglese, l'evasione del figlio e a quel punto ecco che ti ritrovi a vedere... 

...il film che l'intera sala stava aspettando.
Ne avevo sentito parlare malissimo di questo film e in effetti non è un capolavoro. Anche se il vecchio John è sempre lo stesso e ci sono scene al limite del ridicolo, si sente un pò la stanchezza di una serie che ormai è arrivata al capolinea. Nonostante questo McClane è McClane e il film è un degno successore di "Trappola di Cristallo".
Le scene azione sono assurde, divertente ed ironiche, come nei film precedenti. Il protagonista non si prende sul serio, rimane calmo, fa battute e sorrisetti. Sparatorie in cui i nemici entrano nella sua visuale come le paperelle di un giostraio, caricatori da 10000 colpi e lui sempre in piedi come un Rambo che non ha voglia di sporcarsi. Gli inseguimenti in automobile con cappottamento assicurato, pesantissimi camion buttati fuori strada da una Jeep, senza che nessuno si faccia un solo graffio, a parte quelli di rito. E non poteva mancare la chiacchierata al lume di sparatoria fra padre e figlio. 
Proprio sul figlio vorrei spendere due parole. John McClane Junior, interpretato dall'attore australiano Jay Courtney, è forse quello che meno aveva a che fare con questo film. Espressione da duro perpetua, atteggiamento da convinto e il carisma di una scarpa. Come spalla è quantomeno fiacca ed inadeguata per il tipo di film. Tra l'altro è incredibile la sua somiglianza con Sam Worthington, gli australiani sembrano fatti con lo stampino.
Per quanto riguarda i rivali sono russi dai comportamenti stereotipati, con la presenza scenica di un cartellone pubblicitario e con scopi e traguardi che ti dimentichi dopo cinque minuti. Probabilmente sono un altro dei punti deboli del film. Non troppo ben caratterizzati e non troppo furbi per essere considerati degli avversari degni per John. Da quel punto di vista, se proprio volevano usare dei russi, potevano sforzarsi un po' di più.
Tra l'altro ad un certo punto abbassano delle radiazioni mortali con un gas minerale, ma è possibile? Che poi erano davvero pericolosissime visto che i McClane andavano in giro in maglietta nello stesso posto.
Forse potevano sforzarsi di più anche gli sceneggiatori e il regista, ma del resto questo film appare come una cosa fatta tanto per farla, e magari ci riserviamo idee migliori per il sesto. 
Ebbene sì, come abbiamo avuto un Rocky 6, ci sarà un sesto film anche di questa saga. Bruce ha assicurato i fan che è sua ferma intenzione interpretare ancora una volta John per chiudere con questo personaggio con quel film. 
Più che giusto dare un degno finale a questo personaggio che con le sue avventure al limite del possibile e la sua ironia c'ha fatto divertire per così tanto tempo. Da qualche parte ho letto che viene da molti considerato l'antitesi di James Bond e secondo me non potrebbe essere più vero. Stessi pericoli, stesse situazioni assurde, ma un diverso modo di affrontarle. Lo 007 con riflessione, potenti mezzi futuristici e una stuola di donne bellissime, l'agente di polizia con l'impulso autodistruttivo, quello che trova per strada e una moglie che lo fa dannare. Se proprio devo dirla tutta avrei preferito 23 film su John che su James.




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