lunedì 5 maggio 2014

Superior Spider-Man #31 - La fine!

Rieccomi qui, dopo quasi un mese di latitanza. Venti giorni che sono stati caratterizzati dalla mancanza di linea adsl, dalle "Vacanze dei Natali di Roma" che si trasformano in marce forzate che manco gli schiavi e, per ultimo, un dito definito pollice che per una spina di acacia, e successivamente per la spadata di un polacco, si è reso inservibile rendendomi una sorta di invalido mal sopportato da amici e parenti. Un periodo, quindi, bello pieno che non mi ha permesso di occuparmi di questo blog e che ha aumentato esponenzialmente il numero di articoli di cui dovrò occuparmi. Primo fra tutti, ovviamente, il finale di stagione di una saga che da un anno e mezzo ha accompagnato le mie letture...

...Superior Spiderman!

Ebbene sì, la saga del Ragno Superiore è finita o, perlomeno, è alla sua conclusione. Perché, nonostante tutto, rimane ancora un mistero da svelare: chi è quel pazzoide dietro la maschera del Goblin?
Non è una domanda da poco, considerando quello che questo nemicone ha fatto per farsi notare. Per la prima volta, da tanto tempo, l'Uomo Ragno ha riavuto una nemesi degna di tale nome, un avversario geniale, subdolo, privo di scrupoli che ha architettato un piano machiavellico per farlo cadere in trappola. Peccato che però quel piano impossibile da contrastare per Otto, non lo sia per il vero Uomo Ragno. Il povero Goblin, al confronto finale, si ritrova davanti ad una persona che lo affronta a testa bassa, senza piagnucolare in un angolo come solo il Superiore sapeva fare. In poco tempo Peter rende inoffensivo tutto l'apparato bellico della Goblin Nation e affronta il verdeo folletto con una forza e una determinazione tale da farsi riconoscere. I due avversari si affrontano per l'ennesima volta e finalmente scopriamo che il volto del Goblin è quello di...


... sto tizio!
"E chi c%££= è?", vi starete chiedendo. Ovviamente non si tratta veramente di Dum-Dum ma di un amministratore delegato della Alchemax, tale Mason Banks. Seppure, a prima vista, potrebbe apparire come un personaggio inventato sul momento, si tratta invece di una guest star che andando indietro compare più volte, fin dal cross-over con Spiderman 2099. Insomma, una vera e propria rivelazione che nessuno si sarebbe aspettato e che, sinceramente, lascia un po' perplessi. Niente paura però, la spiegazione c'è e non manca di arrivare, anche se per una volta non me la sento di rivelarla. Dirvi come va a finire una storia, benchè possiate immaginarlo, è uno di quei peccati capitali di cui non mi voglio macchiare e, per una volta, vi lascio il gusto e il piacere di leggerla senza alcun spoiler.

Tranne questo!
Fantastico!

Come avrete notato ho cercato di fare questa recensione senza parlare troppo del fumetto in questione, senza rivelarne la trama e tutti i suoi retroscena. In parte questo è voluto per lasciare, almeno per il finale, un po' di mistero, ma a dirla tutta c'è anche una buona parte di incertezza. Questo ultimo fumetto, in effetti, mi ha in parte esaltato e in parte deluso. Come soluzione è abbastanza classica e lascia molte situazioni aperte, sono presenti degli ottimi combattimenti e alcuni colpi di scena hanno dell'esaltante, ma d'altra parte tutto avviene un po' troppo velocemente, con una fretta che toglie molta della epicità che forse meritava.
Comunque sia siamo al finale di questa storia e, finalmente, siamo legittimati a guardarci indietro per farci un'idea chiara di quello che ha lasciato. È innegabile che Superior Spiderman  sia partito con pochi pro e tanti contro che nel corso dei vari numeri, però, sono man mano spariti o si sono trasformati in veri e propri punti di forza. Per fare un esempio potremmo parlare della velata antipatia di Otto (velatissima) che lo rendeva insopportabile nei primi numeri ma insolitamente umano, molto più di Peter, andando avanti nella  storia. Con questo, ovviamente, non posso dire che si tratta di una saga esente da errori o perfetta. Il suo principale errore è stato quello di rendere l'Uomo Ragno qualcosa di diverso, qualcosa di troppo simile al tizio che ha paura dei pipistrelli, con l'aggravante della mancanza di azione e di buoni combattimenti che da sempre caratterizzavano l'arrampicamuri....

....e che nell'ultimo numero sono tornati in grande stile!

In qualche modo, però, nel bello e nel brutto si è dato un piccolo segno di cambiamento e questa  storia, per quanto commerciale, ha avuto dei momenti decisamente alti ed interessanti. Il merito va sicuramente a questo piccolo e panzonissimo scrittore, Dan Slott, che è riuscito a gestire in maniera acculata una trama corposa, piena di grandi colpi di scena e piccoli indizi. Insomma ha creato qualcosa di intelligente e allo stesso tempo di godibile cosa che, oggi giorno, non è affatto scontato. 

4 commenti:

  1. se ci dovrebbe essere un finale potrebbe essere quello in cui otto perde la testa e crede di essere per davvero peter e cosi fnise un altro in cui peter nel corpo di otto e ancora vivo e riesce a tornare nel suo corpo originale mi manca molto il vecchi arrampica muri

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    Risposte
    1. potevano essere due idee tutt'altro che banali. Purtroppo si è optato per una soluzione più biblica....

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