Ed eccoci di nuovo qui nel mondo stile plasticone dell'unica serie live-action del colosso Marvelliano. Siamo alla quarta puntata, ormai l'eccitazione e il furore del primo episodio è lontano, distrutto da una seconda e terza puntata niente niente deludenti. Nell'aria aleggia un profumo chiamato fregatura che sa di attori troppo impostati, trame troppo scontate e segreti troppo introvabili anche con la lente di ingradimento. Riuscirà questa nuova puntata a risollevare un poco le cose?
Diciamo che... |
...almeno ci prova. Il tutto è appena abbozzato ma qualcosa sembra cominciare a partire. Si parte da Stoccolma, ci sono degli strani tizi che vanno in giro con la maschere tutte uguali e che si recano in metropolitana seguiti da una strana individua che li guarda storto. Passa un attimo e questa spegne la luce (ebbene sì, i vagoni della metropolitano hanno un interruttore) e li mena furiosamente, rubando infine una delle loro valigette e...
...lasciandoli lì a "dormire". |
E qui vi chiederete: cosa c'entra lo S.H.I.E.L.D. con una rapina finita male? E perché questi individui portavano tutti la maschera? La risposta per entrambe queste domande è... 42.
Che poi una sorta di spiegazione viene anche data ma è talmente tirata per i capelli, quelli di Coulson, che non mi sembra il caso di perderci tempo. Diciamo che dietro a tutto ciò c'è un ex agente dello S.H.I.E.L.D. che pare essere passato dalla parte del male, che pare avere poteri sovrannaturali e che pare essere un allieva dello stesso Coulson....
...tale Akela Amador! |
La puntata si impernia, ancora una volta, sul passato di Coulson e sul fatto che vuole agire di testa propria, cercando di risolvere la situazione nella maniera più giusta ma anche più complicata. Usando quindi la sua squadra non come un gruppo scelto di agenti segreti ma come un supergruppo di supereroi che non ammazzano mai nessuno e sono segreti come un gruppo di suonatori di bongo. Ci fosse mai una volta che si infiltrano da qualche parte e ne escono senza...
...buttare giù una finestra. |
Per il resto la puntata non è poi così brutta. Il tono stesso in cui è stato impostato è meno giocattoloso e più serio. Siamo ancora lontani da qualcosa di decente, ma almeno ci siamo buttati alle spalle la menata della squadra che non si sopporta. Durante l'episodio tutti i protagonisti hanno il loro momento di visibilità e alla fin fine nonostante tutti i loro tic e paresi facciali non sono nemmeno poi così malaccio. L'unica che rimane difficilmente digeribile è la nostra cara Skye. Una bella bellissima Topoide di cui non si capisce il senso. Va bene l'hacker, va bene il fatto che dorme in macchina ma magari assumere un aspetto più nerdeggiante e meno da "ho avuto questo ruolo per caso... dopo un invito a cena del produttore."? Eddai! Che ci vorrebbe in fondo? Basterebbe usare meno tacchi, meno trucco, ma anche solo un paio di occhiali...
... tipo così! che ce vole? |
Skye a parte, la puntata segue il suo corso e immette, come già detto, un abbozzo di filone che potrebbe portare finalmente a qualcosa di apprezzabile. Si parla di una guerra fra agenzie spionistiche, che poi non ci voleva nemmeno tanto a pensarci, e l'avversario dei nostri agenti ci tiene notevolmente al suo anonimato e ad una tecnologia particolarmente complessa. Si torna a parlare di tecnologia aliena e al caos causato dall'attacco a New York, ma non ci si dimentica anche di accrescere la suspence attorno al nostro agente Coulson.
Inoltre questa è una puntata dove si parla anche da grandi e da sboccati, con una Skye che si lascia sfuggire un ... "pene"... di troppo. Parola che da fan marvelliano, mi ha decisamente scandalizzato. Oltretutto proprio così gratuitamente, proprio come quello stile alla J.J. Abrams che ha caratterizzato l'intera puntata. L'inizio episodio in cui mancava solo che partisse la sigla di Fringe, lo svolgimento decisamente splatteroso e infine quell'...
...occhio che si chiude... |
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