Le divinità sono un costrutto umano? Se tante persone credono che una sia vera, quella in fondo, in fondo non esiste? E se esiste, quando nessuno ci crede più dove va a finire?
A questo in fondo vuole dare una risposta, o perlomeno far pensare, American Gods, un libro di Neil Gaiman ( Sandman, 1602, Stardust...) del 2001 che avevo già letto qualche anno fa.
In questi giorni, preso da una non meglio precisata crisi mistica, l'ho ripreso in mano e l'ho riletto con vero piacere.
Non è una storia allegra, manco per idea. Si tratta piuttosto di un percorso lungo la decadenza di una società che sta perdendo progressivamente le sue tradizioni. Gesti, parole e comportamenti che sono il nostro bagaglio di appartenenza, ma che perdiamo a favore di nuove mode o, nel libro, delle nuove divinità: televisione, computer e via dicendo.
Le divinità americane sono tante quante sono le popolazioni che hanno abitato quei territori. Troveremo il Pantheon norreno, una vecchia divinità slava, Anansi che i fan dell'Uomo Ragno ricorderanno bene e addirittura delle divinità egizie arrivate a Cairo nell'Illinois in epoca antica. Tutte entità, quindi, legate a religioni scomparse o antiche che non sono necessariamente quelle "originali", ma più che altro una loro versione americana creata dagli emigranti:
"Venendo in America la gente ci ha portato con sé. Siamo arrivati fin qui viaggiando nelle loro menti, e abbiamo radici. Abbiamo viaggiato con i coloni, attraversato gli oceani, verso nuove terre. Ben presto la nostra gente ci ha abbandonato, ricordandosi di noi soltanto come creature del paese d'origine, creature che credevano di non aver portato nel nuovo mondo. I nostri fedeli sono morti, o hanno smesso di credere in noi, e siamo stati lasciati soli, smarriti, spaventati e spodestati, a cavarcela con quel poco di fede o venerazione che riuscivamo trovare. Vecchi dèi, in questa nuova terra senza dèi."
In una società che muta costantemente, con Internet che ha avvicinato vicini e lontani le vecchie guardie lasciano il posto a tradizioni che diventano, sempre di più, planetarie. Globalizzazione, perdita dei valori, possiamo chiamarlo come vogliamo ma in realtà si tratta solamente di rinnovo. Il vecchio lascia il posto al nuovo, come è sempre avvenuto. In tutto questo sconvolgimento, cosa possono fare delle divinità che erano già state soppiantate dal cristianesimo? Cambiare, adattarsi e... bleffare.
Nessun commento:
Posta un commento