Il mondo di Otto sta crollando, pezzo dopo pezzo. Dopo mesi di traguardi, dopo che Spiderman è passato dall'essere un supereroe di strada, al Batman di New York, ecco che arriva il grande Goblin che butta il nostro eroe giù dal sua torre di avorio. Il suo piano si è svolto a gradi, con effetti sempre più evidenti. In un primo tempo si è assicurato i ragno-bot, poi gli ha messo contro i suoi sottoposti e, infine, ha dato una spallata alla sua isoletta personale, la Spider-Island, invadendola e mettendola a ferro e a fuoco.
Scacco Matto! |
All'inizio di questo numero abbiamo le forze goblinoidi che, come nelle migliori sessioni di D&D, attaccano selvaggiamente i pochi Spiderlings rimanenti. La situazione degenera velocemente, ci sono esplosioni ovunque, i morti continuano ad aumentare e, in tutto questo,.... il ragnesco capo che fa?
Tela, Usando sistemi degni del Batman degli anni 60! |
Insomma ancora una volta Otto ci mostra quanto sia poco eroico, sforando nella cialtroneria, e quanto gli sia difficile affrontare i propri fallimenti. Appare evidente che non considera gli imprevisti e appena la situazione ha qualche intoppo si blocca, non sa come affrontarla. Questo gli crea non pochi problemi considerando che il tempo stringe e la situazione è sempre più disperata. Per di più, ad essere in pericolo sono anche i suoi affetti. Il goblinesco piano non comprende solo la distruzione dell'eroe, ma anche di tutte le persone ad esso collegato. Siamo davanti ad un comportamento di stampo medieval-mafioso che comporta una serie di attacchi ai vari comprimari come Zia May, Jay e Mary Jane. In questo frangente per fortuna non bisogna aspettare Otto e ci pensa la mitica rossa che...
... manco Sailor Moon! |
A questo punto, però, sorge spontanea una domanda. Ma se il Goblin non sa l'identità segreta di Spiderman, perché attacca le persone legate a Peter? Semplicemente perché il buon Parker ha aiutato l'arrampica-muri nella creazione dei suoi gadget. Del resto anche lui riceve la visita di un membro della Goblin Family: Monster! Un supercriminale che sa tutti i suoi segreti e che, per di più, è la sua ex-fidanzata Charlie Cooper. Una doppia minaccia terribile che Otto deve controbattere, oltretutto, senza il costume e all'interno delle Parker Industries.
Va che signore! |
Insomma, siamo davanti all'incubo di ogni supereroe, moltiplicato a livello esponenziale. Nonostante tutto quello che Otto può fare o ideare non sembra aver speranze contro un nemico così organizzato. Il tutto sembra essere tornato ai tempi in cui Spiderman affrontava i suoi nemici da solo, picchiando e ripicchiando orde di idioti in costume senza l'aiuto di nessun altro eroe. Allora tutto era imputabile a quel senso di timidezza che Peter Parker aveva nei confronti, ad esempio, dei Vendicatori. Ora, invece, la responsabilità è tutta dell'innata simpatia del protagonista. Diciamocelo: Otto, con quell'aria da murena arrabbiata, non sa tenersi gli amici ed è, praticamente, un uomo solo senza alleati. Bisogna però anche dire che mai l'Uomo Ragno, in tutta la sua storia, aveva affrontato una minaccia del genere, o meglio così pianificata. Difficilmente Peter avrebbe potuto affrontare una tale organizzazione da solo e a maggior ragione Otto, che, tra l'altro, è una vera e propria sega nel combattere, non può far altro che tirare delle sonore testate sul muro e stare a guardare i guai che continuano ad accumularsi. Perché il Karma ha deciso di essere molto cattivo con il povero Superior Spiderman. Il sindaco ha, infatti, deciso di buttare in campo un orda di ammazza-ragni creata, per di più, con l'aiuto tecnologico dell'anno 2099. Come userà quest'esercito di robottoni è dubbio. Potrebbe utilizzarlo per combattere l'orda della Goblin Nation ma, conoscendo J.J.J., il suo primo bersaglio sarà proprio Otto...
..Che perde anche la sua Anna Maria , rapita dalla strega cattiva! |
In conclusione siamo davanti ad un altro bel numero. Una storia che diventa sempre più complessa e che mantiene intatto il suo buon livello. Leggendo le pagine si ha proprio il senso di pericolo, di uno status quo che sta crollando, di un impero che viene fatto a pezzi da un esercito di barbari. Ad un certo punto ti ritrovi ad avere pena del povero dittatore caduto, un uomo becero e che non merita nulla, ma che è comunque l'eroe della situazione. In questo momento Otto, a voler citare la copertina, è come un giocatore a cui è rimasto solo il re che continua viaggiare di quadretto in quadretto senza meta. Un piccolo e lento re, che può far poco e che vede assottigliare le sue possibilità.
fammi sapere quando torna Peter, cosi ricomincio a seguire il mio trentennale amico che per colpa di qualcuno ho dovuto/voluto abbandonare. Le tue recensioni mi fanno solo arrabbiare ancora di più. Che posso farci non ce lo fatta proprio a seguire questa saga che chi sa quando e se finirà. Comune questo grazie per queste tue
RispondiElimina2 numeri e torna Peter, Comunque ti consiglio di leggerla non è davvero male. è una saga assolutamente decente, ed è migliorata andando avanti nel tempo.
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