venerdì 28 marzo 2014

Capitan America : The Winter Soldier - Sembrava impossibile ma... abbiamo un buon film!

Con i film della Disney non si va mai sul sicuro. La maggior parte delle volte non rispettano le aspettative e, anche quando lo fanno, possono esserci altre magagne, come la linea comica e tutto quello che ne consegue.
Quindi dopo un Iron-Man 3 sicuramente ben fatto, ma pieno di battutine, bambini e via dicendo, dopo un Thor: Dark World abbastanza deludente e con un prossimo Guardiani della Galassia che pare un film dei Vanzina, quante possibilità potevano esserci che questo Capitan America fosse un buon film? Decisamente poche.

Ed invece...
 ....ancora una volta, bisogna ricrederci. Perché questo film niente niente riesce a portare a casa un ottimo risultato. Per una volta, infatti, si è assottigliata la linea fra fumetto e cinema e si è riusciti ad intersecare storia e personaggi in maniera decente, con un occhio al passato e uno al presente. Il suo principale pregio è quello di essere riuscito a dare spessore ad un personaggio datato e decisamente fuori luogo. Non è facile per un uomo vestito di stelle e strisce vivere in un'America che non gli appartiene più. Un America troppo complicata, troppo intricata. Un mondo che non è più bianco o nero, ma una cacofonia di grigi in cui il buon Cap fa fatica a destreggiarsi. Lui, un eroe degli anni Quaranta, che combatteva i nazisti, difendeva la giustizia a pugni e che ora si ritrova a lanciare lo scudo contro Batroc, che manco si capisce cosa sia, senza sapere mai da che parte si trovi. Da questo concetto, abbastanza semplice, si sviluppa una storia piena di colpi di scena, con personaggi che escono da un passato remoto e che gettono la loro lunga ombra sul presente.

Che tra l'altro l'avevano detto:
Se ne tagli una testa ne ricrescono due!

Lo sviluppo della trama può ricordare in parte "I Tre giorni del Condor", in parte "La Talpa". La sensazione di star guardando un film di spionaggio è forte, ed è sicuramente amplificata dalla presenza di Robert Redford. Uno di quegli attori che danno prestigio, che con la loro sola recitazione, in questo caso calma e pacata, danno serietà all'intera trama riuscendo a creare qualcosa di più di un semplice film sui supereroi. Non una cialtronata, non film da menà, ma qualcosa di più sviluppato e maturo che fa divertire, senza far ridere, e con quel tocco di realtà che basta a renderlo più interessante. La saga di Capitan America passa, quindi, al livello successivo, supera l'ostacolo del secondo capitolo e convince. Il merito va anche a tutti i nuovi personaggi che sono stati immessi come BatrocCross Bones, Falcon, l'agente 13 e via dicendo. Sinceramente alcuni erano più beceri ma, nella sostanza, tutti avevano un certo peso nella trama generale. 
Primo fra tutti, ovviamente,
Il Soldato d'inverno...
...un  misto fra Adam Kadmon e  Boss  Artiglio  che,  però,  è  stato  definito  in  maniera   molto,  ma molto, credibile. Quello che ne esce è Villian leggendario, che riesce a catturare l'immaginario collettivo e che da a Cap un vero avversario da affrontare. 
A ben pensarci l'unica sua pecca sta nel fatto che si sapesse già chi si nascondeva dietro quella maschera da softair, che non fosse una vera sorpresa. Bisogna dire, però, che gli autori hanno cercato di lasciare un  certo mistero intorno a questo personaggio, non mostrandolo in volto fino a metà film. Inoltre sono riusciti a collegarlo, anche se in maniera un po' ovvia, alla trama generale, rendendo la situazione ancor più interessante.



Un altro personaggio decisamente apprezzabile è stato sicuramente Falcon. Un eroe che, sulla carta, è assolutamente ridicolo e che qui, invece, assume una certa serietà trova un sua dimensione. A questo aggiungiamo cose come il Triskelion e i tre Helicarrier, che da semplici luoghi o oggetti diventano protagonisti ed emozionano il cuore di questo vecchio fan.  Ed infine concludiamo con il solito filone narrativo che, ancora una volta, funge da collegamento fra il film e il resto della produzione Marvel Studios. Un collegamento fatto di accenni, camei e veri e propri filoni narrativi che danno alla pellicola un'ambientazione più grande e profonda e che, oltretutto, portano avanti tutto un discorso di un mondo che sta cambiando e non rimane rigidamente ancorato ai suoi capisaldi. Qualcosa che era già stato accennato in Agents Of S.H.I.E.L.D. ma che qui viene portato avanti in maniera più prepotente. Tra l'altro dopo questo film la serie degli agenti ...

....non so proprio che fine possa fare!

Telefilm inutili a parte, non si può dire di negativo su questo film? Beh a dire la verità, qualche magagna c'è. Niente di importante, ma l'inizio è un po' palloccoloso, alcune scelte logiche di trama possono un po' confondere e magari alcuni personaggi andavano sviluppati un pochino meglio, ma va considerato che si tratta, comunque, di un film su un tizio che va in giro con lo scudo colorato. Più di tanto non si può volere.
Volendo dare un giudizio oggettivo, però, bisogna dire che questo film dimostra quanto potenziale potrebbe avere la trasposizione cinematografica del mondo supereroistico. Siamo ancora lontani da un'opera assolutamente epica ma grazie forse a Ed Brubaker, o grazie ai registi Anthony e Joe Russo, stavolta ci siamo andati davvero vicini. Possiamo solo sperare che si continui su questa strada ma, visto il prossimo film , ne dubito fortemente.

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