Partiamo con una frase ben augurante! |
Rieccoci nel mondo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, un mondo fatto di azione e violenza, di grandi casate e infimi tagliaborse, di draghi e magia... oddio magia...
Nella scorsa puntata abbiamo gustato la morte improvvisa e inaspettata di Joffrey che ora ci guarda con un espressione vitrea e un viso paonazzo incorniciato dal suo stesso sangue. Sopra di lui la madre indica il suo presunto assassino, quel povero cristo di Tyrion, che si ritrova circondato dalle guardie. L'attenzione di tutti è concentrata su quella forte scena e nessuno si accorge che, alle spalle del Folletto, la sua giovane moglie viene agguantata da Ser Dontos e viene trascinata via, obbligata a scappare fra le vie croate di approdo del re. Il panciuto giullare/cavaliere mostra un'agilità e una resistenza incredibile nella fuga e successivamente una vogata olimpionica riuscendo a portare in poco tempo la sua preziosa compagna in vista di una nave che sta nascosta nella baia, fra una nebbia spessa grigia. In questa nave silenziosa, manovrata da ombrosi marinai e protetta da prezzolati di poche parole si trova una nostra vecchia conoscenza, Dito Corto. L'ex maestro di conio aiuta a salire Sansa sulla nave e non ha parole per ringraziare Ser Dontos, solo quadrelli. Proiettili che bersagliano il corpulento ubriacone e lo inchiodano alla sua barca. Si tratta di una splendida scena, ben congegnata, che lascia però una domanda sospesa: perché Dito Corto ha fatto rapire/salvare Sansa?
..c'è qualcosa di più. Si tratta di un intrigo complicato da capire, che collega il magnaccia di Westeros a persone di altissimo rango, persone che magari ai tempi d'oro davano via la ciuffa come il pane, in barba alle sorelle, e che ora, preoccupandosi per la nipotina, gettano veleno nei calici di re a caso. Siamo davanti a un sistema di intrighi di almeno tre livelli con all'apice Dito Corto e pochi altri, che fungono da veri e propri uomini ombra e che manovrano le varie casate come fossero burattini, sfruttando rancori e preoccupazioni. Molti membri di queste grandi famiglie appartengono al secondo livello, come la Regina di Spine o Tywin Lannister che agiscono subdolamente per il benessere della propria casata, manovrando famigliari e sottoposti ma che, forse, non riescono a osservare i piani più ampi, di più largo respiro. Sotto di loro vengono poi tutti gli altri, gente che agisce per vendetta o per amore, magari subdolamente ma senza vedere nulla al di là del proprio naso. Sto parlando protagonisti come Cersei e come Tyrion che, anzi, forse appartiene ad un livello ancora più basso, quello di chi ha smesso di giocare al gioco dei troni, senza capire che una volta dentro non se ne esce facilmente. E infatti il folletto paga questa sua disattenzione con la più grave delle accuse, venendo rinchiuso in una fetida prigione. Qui, in una situazione assolutamente miserabile, il nanetto ha tanto tempo per pensare per far funzionare il suo formidabile cervello e comincia a capire. Diviene sicuro che qualcuno l'abbia messo in mezzo, che il padre lo usi come pretesto per portare avanti i suoi scopi, che la sorella abbia trovato il modo di vendicarsi e che le tre cose non sono necessariamente scollegate le une dalle altre. Il buon nano è arrivato vicino alla verità ma il suo problema appare insormontabile. Nessuno lo può aiutare, anche se volesse, e il suo solo ed unico alleato è quel ragazzo a cui deve la vita, Pod. Tyrion, però, non può distruggere la vita di quel ragazzo e il suo buon cuore lo costringe ad allontanare quel giovane che considera come un fratello minore o come un cane...
Il resto della famiglia Lannister, invece, assiste alla veglia funebre di Joffrey con diversi stati d'animo. Per il patriarca della casata Tywin quel frangente diventa un'occasione per saggiare le potenzialità del ragazzo che succederà al fratello, Tommen, ora interpretato da Dean-Charles Chapman. In un dialogo dai toni ironici la Mano del re fa capire al nipote che se vuole essere un buon re punto primo non deve seguire l'esempio di Joffrey, di suo padre e di tanti suoi predecessori, punto secondo deve dare sempre ascolto a lui, al nonno che ha sempre ragione. Così mentre Tywin, da bravo nonnino, spiega al regale nipote come nascono i bambini una versione pratica del racconto si svolge nel tempio. Succede che Cersei rimane al cospetto del cadavere di Joffrey da sola o meglio da sola con Jaime. Lo sterminatore di Re è molto dispiaciuto per la morte del suo figliolo ma lo è ancor di più per il fatto che la sua gemella lo respinge. Il povero monco, che non la vede da quattro stagioni, ha i suoi bisogni, ha le sue pulsioni ed è costretto a fare il rude della situazione. Così prende la bella e fredda regina e la costringe a un atto carnale. Così in un colpo solo Jaime Lannister fa strage di punti blasfemo che comprendono il rapporto sessuale in un tempio (100 punti), l'incesto recidivo (300 punti), lo stupro (500 punti), vicino al proprio figlio (1000) avuto con la sorella (1500) e morto (TILT). Un atto che alla fine porta anche delle lamentele...
....comprensibili! |
Game of Thrones, però, non è solo Lannister ed ingroppamenti, è anche fantasiose e inutili scenette fra Arya e il mastino che trovano lavoro come mezzadri, tenere chiacchierate fra Sam e Gilly che si concludono con la giovane bruta che si trasferisce a Puttan-Ville, è l'assalto di Maknar di Thenn ai villaggi vicino alla barriera per fare incetta di arti di cui cibarsi, ma soprattutto è l'assalto di Danaerys Targaryen alla città di Meeren, la terza ed ultima città schiavista. Vi eravate aspettati morti, battaglie e distruzione? Volevate vedere il sangue che grondava dalle sue mure? Mi spiace, vi dovrete accontentare di alcuni collari lanciati a mo' di monito, uno stiletto lanciato da un accettabile Daario e una...
...bella pisciata! |
Inutile dire che oramai questa storia discosta in maniera evidente dalla sua versione cartacea. Quasi tutte le scene che abbiamo visto sono state cambiate, stravolte e addirittura inventate. La scena di Cersei e Jaime, ad esempio, nel libro non esiste dato che lo "Sterminatore di Re" alla morte di Joffrey non era ancora tornato ad Approdo del Re. Si tratta, comunque, di modifiche di poco conto che rendono, forse, meno criptiche le già complicate trame di questo telefilm e che riescono a mostrare in maniera più limpida il carattere di ogni personaggio. Alla prossima.
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