Infine siamo arrivati al penultimo numero di questa saga e, inevitabilmente, assistiamo alle ultime battute dell'antieroe che per un anno e mezzo ha fatto da padrone in casa Uomo Ragno. Tutto però ha un inizio e una fine e questa breve parentesi dell'intricata storia dell'arrampicamuri...
... ha trovato la sua conclusione! |
Rivediamo un po' assieme la situazione. Il nostro caro Otto, nella medesima giornata, si è ritrovato con il suo sistema di monitoraggio compromesso, con i suoi sottoposti divenuti traditori, la sua isola completamente distrutta, la fidanzata rapita, la città messa a ferro e a fuoco, i Vendicatori che lo vogliono arrestare e il sindaco che lo vuole far fuori. Se questo fosse un concorso per il miglior supereroe di NY, difficilmente Otto vincerebbe il primo premio. Colpevole l'aver fallito, sempre superiormente, tutto quello che poteva fallire e di avere una sfiga Fantozziana. Perché, come se i fallimenti prima elencati non bastassero, è arrivato anche il cuginetto del futuro prossimo a peggiorare il tutto, disattivando gli Ammazzaragni in mano a J.J.J. e donandoli, indirettamente, al miglior cattivo dell'anno, il Goblin. Gli aracnidi si ritrovano, quindi, accerchiati da decine di robottoni, in una situazione disperata e con "Norman" che li piglia per il culo. Ma è nella disperazione che gli eroi hanno sempre dato il meglio di sé. Gli Arrampicamuri sono solo in due ma potrebbero....
... e figurati se combattevano! |
Con il suo ultimo atto decisamente poco eroico, il nostro Otto Ottavius, si ritrova a volteggiare in alto osservando quella che città che doveva divenire il simbolo del suo trionfo e che, invece, è diventata un sinonimo di disfatta. Dentro di lui, lentamente, comincia ad entrare un'idea, un dubbio. Un piccolo e cattivissimo tarlo che gli dice: "Sei un fallito!". Ed in effetti tutto sembra dargli ragione, la stessa città sembra ridere di questo Batman dei poveri. Si tratta di un duro colpo, difficile da digerire e, purtroppo, Otto è una di quelle persone che quando si buttano giù, non riescono a trovare la forza di rialzarsi e rimangono fermi ad autocommiserarsi. Assistiamo, quindi, alla trasformazione di un deprecabile eroe, sempre arrogante e sicuro di sé, in un piagnucolone Emo, con tendenze suicide. Ma non c'è tanto tempo da perdere per pensare perché, d'improvviso, si viene riportati alla realtà dal Goblin che in metropolitana ha appena sistemato un altra delle sue lezioni...
.... forse la peggiore! E SALTA OTTO!! |
Un momento, c'è di nuovo il fantasmino! Ma che fine aveva fatto? Per saperlo dobbiamo fare un salto indietro di qualche numero, all'inizio di questa saga, quando lo spirito rinato di Peter Parker è andato alla ricerca dei suoi ricordi trovando, invece, una landa desolata apparentemente vuota. Il povero Gasperino di mamma Marvel ha dovuto ritrovare le proprie memorie nell'unico posto dove le poteva cercare, in Otto. Immergendosi nei ricordi dell'occupante abusivo, ha ripercorso, passo dopo passo, tutta la vita del tizio dal caschetto e dagli occhiali imbarazzanti. Una vita che, a dire la verità, assomiglia molto alla sua. Entrambi, infatti, sono stati vittima del bullismo, entrambi sono intelligenti, entrambi avevano un senso di inferiorità nei confronti del prossimo che, nel caso di Peter, è stato mitigato da uno zio e una zia a modo ma, nel caso di Otto, è pure aggravato da una madre possessiva ed un padre violento. Così dopo una serie di pagine a raggiera, arriviamo al numero 700 di Amazing Spiderman, in quella scena in cui i ricordi di Peter invadono la mente di Otto e lo costringono, in seguito, a diventare un supereroe. Proprio in questo frangente l'etereo Parker riesce a trovare quello che cercava....
...tornando al pieno delle sue capacità! (esempio di pagina a raggiera) |
Tornando al presente scopriamo che, con il salvataggio della povera ragazzina, Otto può vedere e sentire il suo nemico. Stavolta, però, non ha alcuna intenzione di combatterlo. Ha ben capito che non ha alcuna possibilità contro il Goblin che, a sto punto, vista la situazione, è meglio lasciare in mano a qualcun altro e battere in ritirata. Prima di andarsene però, prima di cancellarsi dai ricordi, il nostro caro Superior Spiderman parte con un monologo toccante e parla un poco della sua inadeguatezza. Peter ascolta, con stupore, il suo nemico ammettere che alla fin fine, avendo avuto il campo libero non ha saputo essere all'altezza. In un ultimo atto di eroismo, lascia il turno al suo accerrimo nemico con la speranza che quest'ultimo riesca a salvare la sola cosa bella della sua vita, Anna Maria. Così, Peter, commosso dal comportamento di Otto, si toglie quel cencio che per quindici numeri ha accompagnato le nostre letture e indossa la vecchia uniforme....
....facendomi intanto sapere che non ha apprezzato i miei elogi al suo predecessore! |
Ma prima dei chiarimenti, c'è ancora da fare. Perchè, nonostante il ritorno dell'unico ed indimenticabile Spiderman, rimane ancora un numero e ancora un mistero: chi c'è dietro la maschera del Goblin? Perché una marea di indizi ci dicono che difficilmente potrebbe essere il folle capostipite di casa Osborn. Diventa sempre più evidente che si tratti di un impostore, forse qualcuno capace legato forse alla Alchemax...
....qualcuno di importante! |
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