Ributtiamoci nel mondo di
Superior Spiderman, con due nuovi fumetti! In effetti il numero trenta è già stato letto e la sua recensione è ultimata ma prima bisogna fare una piccola deviazione e parlare di due albi che completano, in qualche modo, la storia.
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Il primo di questi è il secondo Annual... |
... della serie, che contiene due storie che vanno a colmare i vuoti narrativi. Nella prima parte troviamo il vecchio
Ben Urich che si trova a dover fare i conti con il proprio nipote,
Phil Urich, alias
Hob-Goblin, alias
Goblin Knight. La sua preoccupazione è quella di un padre, per quanto putativo, che non riesce a gettare la spugna con il suo figliolo, nonostante tutto quello che possa fare. Si tratta di una storia decisamente triste che parla di un uomo rimasto praticamente solo, che come unico sfogo ha il suo lavoro, un lavoro che si basa sulla oggettività di osservazione. Ben è un giornalista serio e non può fare a meno di credere a quello che gli viene mostrato, ma deve comunque toccare con mano cercando, nel contempo, di far qualcosa per salvare quel nipote che è tutta la sua famiglia. Un nipote che si rivela per essere un vero e proprio figlio di Z&%$£" (e poco importa che lo sia per la
formula del goblin o per qualche trauma infantile). Alla fine un giornalista come Ben deve accettare i fatti, deve togliere i sentimenti e parlare oggettivamente dell'accaduto e rendersi conto che una persona, anche se cara, può essere un criminale. Tacendo quella voce interiore che dice,: "
È tutta colpa tua".
Insomma una storia carina alla fine, scritta da
Christos Cage e disegnata da
Javier Rodriguez, un artista che, come ho già detto, non mi fa impazzire, ma che in questa occasione aveva il suo perché e dava una sensazione intima a tutta la storia.
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Passiamo alla seconda parte... |
...del fumetto, dove non c'è praticamente nulla da dire. Wraith, alias
Yuri Watanabe, si risveglia alle
Parker Industries e si deve menare con quel cavolo di robot inutile al fine di liberarsi. Dopodiché sfonda le porte dei laboratori e si picchia con la decisamente poco instabile
Monster, alias
Charlie Cooper. A seguito del combattimento la dottoressa
Sajani inietta un antidoto a Charlie, che la libera dalla pazzia della formula goblin ma la manda in catalessi. Prima di addormentarsi, la giovane, avverte la sua vecchia socia, Yuri, che il vero nemico non è Spiderman ma il goblin... e grazie al...
Come dicevo è una storia decisamente superflua, disegnata in maniera decente da
Philipe Briones (American Son) e scritta sempre da
Cage.
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Storie inutili a parte si passa al pezzo forte
della giornata... |
ovvero al
Superior Spiderman Team Up 11. Si tratta di una storia che ci riporta nel passato remoto della serie
Amazing, ovvero quel periodo in cui il
Goblin era morto ed impalato ma che, in realtà, si nascondeva in Europa e pazientemente dava il via alla saga del clone. In questo periodo infelice Otto, in una notte buia e tempestosa, era stato invitato nel castello di
Dracula. In questo grigio maniero si era rivelato
Norman, pieno di vita, che aveva tanto spaventato il povero Dottore...
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....in maniera quasi nipponica! |
Ovviamente
Norman non aveva chiamato
Otto per spaventarlo. La sua vera intenzione era quella di chiedergli una collaborazione. Ai tempi, come anche ora, erano fra i nemici più pericolosi dell'arrampica-muri. Purtroppo per loro, però, entrambi erano stati battuti più e più volte dal loro avversario rendendo quindi indispensabile l'alleanza. Parte, così un periodo di addestramento, di studio, di progetti che vede i due diventare sempre più legati ed affiatati. La loro collaborazione stretta li spinge a diventare quasi amici e a confessarsi i propri segreti.
Norman racconta di sua moglie, ad esempio, e
Doc Ock invece rivela la storia di
Mary Alice, la sua vecchia fidanzata che aveva dovuto lasciare per la madre. Tutti momenti toccati, che danno un'umanità a queste due belve umane. Il problema è che mentre
Otto è un pallone gonfiato ma fondamentalmente sano di mente, il
Goblin è fuori di zucca e questo lo rende un alleato sì formidabile ma discontinuo. Un uomo che accecato dall'odio verso il suo avversario, non ammette negli altri alcuna distrazione ...
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...ma proprio nessuna! |
Otto si ritrova quindi a dover far attenzione anche alle parole che dice, a quello che pensa, e non è affatto facile per lui portare avanti il progetto comune. Per fortuna per un po' di tempo tutto va bene, la collaborazione porta dei buoni risultati e mentre
Spiderman combatte incessantemente contro i nuovi personaggi degli anni ottanta, finalmente l
'Octo-goblin è completato...
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...ed è talmente anni 80-90, da far venire i brividi! |
Doc Ock può così tornare a casa, in America, alla fine soddisfatto del suo lavoro. Passa un po' di tempo e, finalmente, ecco che arriva il giorno della grande vendetta. Purtroppo però dalla telefonata che
Norman fa ad
Otto già si capisce che qualcosa non sta andando nel verso giusto. I modi sono a dir poco sgarbati e tra l'altro, l'invito è in un ospedale dove
Norman lo avverte che il piano è stato cambiato. L'incredulo Otto cerca di far ragionare il pazzoide ma questi non l'ha portato lì per parlare. Ha fatto giungere lì Otto per insegnargli qualcosa sulla vera sofferenza...
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..riuscendoci perfettamente, |
La storia non è finita ma è palese che siamo davanti all'ennesimo tentativo di complicare la già intricata community di Spiderman. Il fumetto ha un indefinito senso di retrò, i disegni appaiono datati, la trama pure ed è chiaro che palesemente voluto. Il disegno di questa storia, del resto, è stato affidato a
Ron Frenz, un disegnatore conosciuto per alcune storie degli anni '80 dell'Uomo Ragno e per aver creato, insieme a De Falco, Spider-Girl. L'intento è quello di dare un origine al rapporto fra il
Goblin e
Doc Ock, e seppur con qualche perplessità direi che da un senso di completezza.
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