martedì 23 febbraio 2016

Deadpool - La recensione!




Meglio essere chiari. Non voglio scrivere la solita cosa in cui il blogger ricorda la prima volta che ha letto quel fumetto, che ha conosciuto quel personaggio e che per mesi non vedeva l'ora che ne uscisse il film. 

Perché fino a qualche settimana fa questo film io non lo volevo andare a vedere. Ero sicurissimo che sarebbe stato un’autentica boiata, convinto che fosse impossibile riportare un personaggio come Deadpool nel grande schermo. Con Ryan Reynolds poi, Il granito della recitazione.
Niente niente, però, la curiosità si è fatta strada nella mia mente. Ha cominciato con un’inezia non da poco, il costume. Incredibilmente quelli della Fox avevano deciso di mettere un costume, dopo un quindicennio di giacche di pelle e rari elmetti. Per di più con una maschera che riusciva a trasmettere tutta l'espressività ironica del personaggio. 




Dopo aver visto il costume ho cominciato ad interessarmi alla cosa, a guardare i trailer a sentire notizie in giro e quando sabato sono andato al cinema ero al cinquanta per cento sicuro che fosse una minchiata. Perché da una parte tutti ne parlavano bene, leggevo decine e decine di titoli di articoli (non leggo mai le recensioni altrui) entusiasti, ma dall'altra io sono un bastian contrario e, come ho già detto, non sopporto Ryan Reynolds. Non lo sopporto proprio perché in “Wolverine - Le origini” aveva disintegrato quel personaggio che qui è riuscito a riportare alla perfezione.
Si capisce dalle prime battute che qualcosa è completamente cambiato. Che questo Deadpool può ambire realmente a quel nome ma, nonostante le battute spesse, solo quando si volta verso la quarta parete ho la certezza che questo film sarà una vera proprio figata. Perché era tutto lì Deadpool, in quella consapevolezza di essere un personaggio dei fumetti, in quelle due didascalie che litigano fra loro, nelle battute che bucano il political correct e la narrazione stessa. Insomma per fare un buon film su Deadpool bisognava seguire buona parte di queste regole e stavolta, incredibilmente, è stato fatto.

"È come I Guardiani della Galassia..."

"...(unico film della Marvel da lui gradito) ma con battute più spesse" diceva Sentezio uscendo dal cinema e, in effetti, non è andato molto lontano anche dalla mia sensazione. Questo film sembra riprendere in qualche modo quell'impostazione scanzonata, le musiche degli anni Ottanta e Novanta, le battute e via dicendo. Le similitudini, però, finiscono qui. 
Ne “I Guardiani della Galassia”, infatti, i protagonisti erano alla fin fine eroi; qui, invece, siamo davanti a qualcosa di diverso. A un Antieroe in piena regola che supera la linea fra giustizia e vendetta, supera l'eroismo e dà il via a una carneficina senza alcun ripensamento. Per di più questo non è solo un film divertente, ma un film che prende in giro gli altri e sé stesso, che è umoristico anche nel mettere le canzoni nel momento sbagliato che è spesso perché lo deve essere. Deadpool non è un cabarettista di successo, è un assassino mercenario che non smette mai a poi mai di parlare, che vive per fare una battuta scrausa nel momento più epico di un’azione eroica. Ma possiamo andare anche oltre. 
Perché essendo un meta-personaggio, ovvero che vede il proprio mondo di azione come una fittizia realtà, Deadpool ha un’impostazione satirica su tutto quello che ne concerne. 

Anche solo nelle locandine!

Nel fumetto come nel film viene usato per prendere in giro tutti i capisaldi del mondo fumettistico e cinematografico. Tutta la trama, quindi, diventa un modo per citare e dissacrare i personaggi, gli attori, le scelte del regista, dello sceneggiatore e via dicendo. Il tutto inondato di citazioni, ester eggs e quant'altro serva ai fan per guardare questo film più e più volte al cinema o a casa con il Blu-ray. Quest'opera infatti è sicuramente apprezzabile per tutti ma diventa veramente imperdibile per chi, come il sottoscritto, vive nel mondo dei fumetti, dei film e dei telefilm. 
Alla fin fine si tratta di un One man Show dalla trama scontata, dai co-protagonisti appena accennati e forse mal caratterizzati ma che riesce comunque ad essere completo. Perché quello che doveva funzionare era solo lui e stavolta ci sono riusciti in pieno. Quindi per stavolta, Ryan, sei promosso a pieni voti!

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