Quello che purtroppo a quattordici anni non sapevo è che quella storia ha un altra parte, che, questa parte, si chiama Lo Hobbit e che viene prima del "Signore degli Anelli".
Si tratta di un errore comune che un buon 95% dei lettori di Tolkien fa senza sapere. Del resto, almeno fino agli anni novanta, a nessuno gli era mai venuto in mente di inserire nella retro copertina del libro "Seconda parte della storia".
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| Non ci voleva poi tanto. |
Io lo scoprii, dopo quasi tre anni, da un amico che l'aveva sempre saputo e che, bastardamente, era rimasto in silenzio. Quando riuscì ad entrare in possesso del libro, però, non ne rimasi contento. Cos'era questa favola per bambini? Dov'era quell'epica cavalleresca dell'altro libro? E perchè gli elfi erano così maledettamente effeminati?
Lo Hobbit mancava di tutto, o quasi, quello che nel Signore degli Anelli mi era piaciuto. La stessa avventura era quasi banale rispetto ai viaggi della Compagnia dell'Anello, come una crociera costa può essere paragonata ai viaggi di Cook.
Ovviamente all'epoca non sapevo che il primo libro era una sorta di embrione del secondo. Un'opera in cui lo scrittore inglese non aveva ancora in mente tutto quello che sarebbe venuto dopo e che quindi risultava più scarna e incompleta.
Nonostante tutto questo, però, considero ancora ora il secondo libro migliore del primo.
Per i film, invece, è tutto un altro discorso. Lo Hobbit spacca i culi al Signore degli Anelli!
Non c'è un'unica motivazione per questa considerazione.
Forse c'è il fatto che i personaggi sono diversi da quelli dei primi tre film. Gli attori stessi sembrano meno scazzati, più partecipi. Nessun Viggo MortAragorn che mulina la spada, con la medesima espressione in tutte le scene del film, o hobbit dallo sgranato sguardo "Sono sotto acido".
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| Per capirci |
Perchè l'impronta è quella di Jackson e si vede, ma si vede anche quanto questo regista ha saputo maturare, sia nella regia che anche nella cura che ha portato ai personaggi. Tutti, ma dico tutti, sono stati caratterizzati con la massima cura e seguono, quasi perfettamente, i dialoghi del libro.
La stessa cura è stata portata alla sceneggiatura. Tranquilla, che si prende il tempo di spiegare un po' tutto, divertente e che sa mostrare, almeno secondo il sottoscritto, la terra di mezzo nella sua grandiosità.
Non a caso in questo nuova trilogia sono state inserite le canzoni.
Chi ha letto i libri sa al loro interno sono scritte moltissime canzoni. In pochi le leggono magari, facendo finta di nulla e saltandole,senza sapere che dentro le strofe c'è in pratica la storia della Terra di Mezzo.
Nel film è lo stesso, le canzoni insegnano, creano la giusta atmosfera e sanno anche divertire. Come si fa infatti a non sognare la cittadella di Eberor mentre si ascoltano i nani o ridere nel vedere il re dei goblin, cantare e ballare?
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| Un simpatico buontempone. |
Inoltre c'è anche un netto collegamento, non presente nel libro, con i precedenti film. L'immissione di personaggi come Saruman, Elrond e Galadriel ne sono l'esempio. Come pure l'immissione di Sauron, ovvero il negromante. Nel film c'è quindi una trama parallela che preannuncia gli accadimenti del Signore degli Anelli
e se proprio vogliamo trovare qualche pecca, ci sono i continui rimandi agli altri film, quelli di dieci anni fa. Quelli delle titaniche battaglie, degli sguardi granitici, dell'elfo che faceva surf sullo scudo. Quelli che avrò visto una decina di volte e che per una decina di volte ho continuato a ripetere: meglio il libro.
Questo e, spero, anche gli altri sono diversi. Per una volta tanto sono meglio del libro.
Gran bell'articolo, complimenti!
RispondiEliminaGrazie!
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